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Il 10 maggio del 1973 Bruce si trovava nello studio di doppiaggio
della Golden Harvest ad Hong Kong per ultimare i lavori sul sonoro di Enter
the Dragon.
La giornata era particolarmente calda, umida e afosa, ma fu necessario tenere
spento l'impianto di condizionamento dell'aria per evitare che qualche rumore
disturbasse le registrazioni.
Bruce Lee, quel giorno, non appariva particolarmente in forma. I suoi
collaboratori attribuirono le cause del suo evidente stato di esaurimento psico
- fisico alle pesanti condizioni climatiche e alla durezza dei lavori di Enter
the Dragon, quindi non compresero quanto fossero critiche le condizioni
di salute dell'attore in quel momento.
Interrompendo l'attività dello studio, Bruce si recò al bagno
per lavarsi la faccia, ma fu colto da malore e cadde sul pavimento della toilette.
Non fu però uno svenimento, infatti, quando Bruce vide avvicinarsi
un inserviente mandato a cercarlo a causa del suo ritardo, fece finta di essersi
semplicemente inchinato per cercare gli occhiali che gli erano caduti. Forse
Bruce non intendeva allarmare i suoi collaboratori, o forse non prese particolarmente
sul serio il malore che lo aveva colpito, fatto stà che cercò
di far ritorno allo studio di doppiaggio. Non ci riuscì. A pochi passi
dall'entrata svenne, fu assalito da forti conati di vomito, tremori e convulsioni,
tra l'altro manifestava evidenti difficoltà respiratorie. Raymond Chow,
informato dell'accaduto decise di chiamare un medico, e Bruce fu ricoverato
nell'ospedale più vicino.
Quando
Linda venne informata del malore che aveva colpito Bruce, si recò in
ospedale convinta che la situazione non fosse particolarmente grave, le avevano
parlato di un semplice imbarazzo di stomaco.
Quando vide Bruce, comprese che la situazione era molto più grave di quanto non le avessero fatto credere: il marito era in preda alle convulsioni. Il Dott. Langford, che lo aveva in cura in quel momento, le confessò che le condizioni di Bruce erano preoccupanti e che avrebbe potuto presentarsi la necessità di una tracheotomia.
Tra i medici che lo assistevano vi era anche un neurochirurgo, il Dott. Woo,
egli riscontrò un edema cerebrale che avrebbe potuto uccidere il campione
e decise di somministrargli un medicinale chiamato Manitol. Se il Manitol
non avesse avuto l'effetto di riassorbire l'edema, un intervento chirurgico
sarebbe stato l'ultima speranza a cui aggrapparsi per salvargli la vita.
Ma Bruce si risvegliò.
Lentamente cominciò a riprendere conoscenza: le convulsioni cessarono,
aprì gli occhi, riconobbe Linda e le sorrise. Per un po' di tempo non
fu in grado di parlare ma era chiaro che presto di sarebbe ripreso. Così,
quando Bruce venne trasferito al più attrezzato ospedale di Santa Teresa,
le sue condizioni erano notevolmente migliorate. Il campione confessò alla moglie di essersi sentito molto vicino alla morte, ma le promise che
avrebbe lottato per rimanere in vita.
In realtà il rapporto di Bruce con la morte era molto particolare,
sarebbe falso affermare che egli ne fosse attratto o che desiderasse spegnersi
in così giovane età: aveva due figli ancora piccoli e una moglie
che amava più di chiunque altro al mondo. Ma i suoi presentimenti
riguardo alla fine lo perseguitarono durante tutto il suo ultimo anno di vita,
e le persone con le quali si confidò, la moglie, la sorella, l'amico
- attore John Saxon, ebbero spesso l'impressione che Bruce avesse accettato
con serenità l'eventualità di poter morire. Dalle testimonianze
della moglie, sappiamo per certo che il campione era molto più spaventato
dall'idea d'invecchiare e perdere il vigore fisico e la lucidità mentale,
piuttosto che dalla morte stessa.
Dimesso dal Santa Teresa Bruce si recò a Los Angeles per eseguire degli
esami approfonditi. Dalle analisi risultò che il campione non era affetto
da alcuna malattia, ma l'edema che lo aveva colpito costrinse i medici a prescrivergli
un medicinale che rallentasse le sue funzioni cerebrali, il Dilantin. Curiosamente,
durante l'autopsia operata sul suo cadavere qualche mese dopo, i medici non
trovarono alcuna traccia di questo medicinale nell'organismo di Bruce.
La fine arrivò il 20 Luglio del 1973. Quel giorno Bruce aveva un appuntamento
nel pomeriggio con il produttore Raymond Chow, per discutere riguardo alla
preparazione del film Game of Death. In serata, invece, avrebbe dovuto
incontrare l'attore George Lazenby (passato alla storia per aver recitato
con scarsissimo successo il ruolo di protagonista nella serie 007 dopo l'abbandono
di Sean Connery). Linda, invece, aveva un appuntamento con un'amica per l'ora
di pranzo.
Quando salutò il marito fu l'ultima volta che sentì la sua voce.
Raymond Chow si recò presso l'abitazione di Bruce verso le 14. I due
lavorarono sul copione di Game of Death per circa 2 ore, poi lasciarono la
casa del campione (sita a Kowloon in Waterloo Hill), per recarsi presso l'abitazione
di Betty Ting Pei, un'attrice taiwanese che avrebbe dovuto recitare il ruolo
di protagonista femminile nel film. I lavori sul copione continuarono quindi
a casa della ragazza, ma Raymond Chow dovette lasciare i due attori per organizzare
l'incontro con George Lazenby. Poco dopo Bruce accusò un forte mal
di testa e Betty gli offrì compressa di Equagesic (un composto simile
all'aspirina), il campione segui il consiglio ma il malessere continuò,
tanto che verso le 19.30 chiese all'attrice di potersi sdraiare per un po'
nel suo letto.
Qualche ora dopo, Raymond Chow, preoccupato per il ritardo di Bruce, telefono
a Betty, lei gli confesso che Bruce dormiva e che non era riuscita a svegliarlo.
Raymond, tornò all'appartamento di Betty, osservò le condizioni
di Bruce, vide che dormiva ma era evidente che qualcosa non andava, preoccupato
a causa del ricordo del 10 Maggio chiamò un medico. Bruce fu ricoverato
d'urgenza presso il Queen Elizabeth Hospital. Linda fu avvertita verso le
10. Curiosamente, la moglie arrivò all'ospedale 10 minuti prima dell'ambulanza
che trasportava il marito, tanto che sulle prime fu indotta a pensare ad uno
scherzo di cattivo gusto. Quando il campione giunse a destinazione, i medici
tentarono di praticargli un massaggio cardiaco, ma Bruce non reagì.
Fu portato d'urgenza in rianimazione, ma il suo cuore non riprese mai più a battere.
Il funerale di Bruce Lee, svoltosi ad Hong Kong fu un vero e proprio
evento epocale. Oltre 25.000 persone si strinsero attorno a Linda e ai bambini.
Una seconda cerimonia si svolse a Seattle negli Stati Uniti (nello stesso
cimitero in cui verrà sepolto il figlio Brandon la cui tomba è
stata posta accanto a quella del padre 20 anni dopo), ma fu riservata a pochi
intimi, non più di 200 persone. Alcuni amici, tra i quali gli attori
James Coburn e Steve McQueen accompagnarono il Drago nel suo ultimo viaggio.
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