Home Page / Arti marziali / Rubriche / Contatti

Il Sumo: la lotta giapponese

Il Sumo è sicuramente uno degli sport giapponesi più famosi al mondo, ma riguardo ad esso poco si conosce.

La parola Sumo può essere tradotta semplicemente come "lotta" ma più propriamente essa ha il significato di "pestarsi a vicenda".

L'origine del Sumo risale all'VIII secolo. Nel Nihon Syoki, un libro scritto appunto in quel periodo, si narra che durante l'incontro tra due famosi lottatori di Ju-jutsu, Nomi-No-Sukune e Touma-No-Kehaya, il primo si gettò addosso al secondo con una forza tale da ucciderlo.

L'avvenimento sorprese grandemente l'imperatore e il resto degli spettatori che assistevano all'incontro, così il Sumo cominciò ad aquistare una propria identità separandosi dal Ju-jutsu.

Oggi il Sumo è talmente apprezzato che in Giappone vengono svolti ben sei tornei ogni anno ognuno della durata di 15 giorni.

SumotoriLo scopo di questo sport è l'atterramento dell'avversario (costringendolo a toccare il suolo con almeno una parte del corpo che non siano le piante dei piedi) o la proiezione dello stesso oltre il quadrato di gara (Dohyo). All'inizio di ogni torneo si svolge una grande cerimonia durante la quale vengono presentati i lottatori. Finita la cerimonia, i "sumotori" salgono a due a due nel quadrato di gara e eseguono un rito propiziatorio e purificatore che consiste nel lancio di sale in aria. Per sorvegliare il corretto andamento dell'incontro, ogni coppia di lottatori viene controllata da un arbitro che agisce in collaborazione con due coppie di giudici ogniuna in rappresentanza di un atleta in gara.

Gli incontri, in genere, hanno vita breve (spesso, meno di 20 secondi), può però succedere che i "sumotori" continuino a lottare a lungo senza che nessuno dei due riesca a prevalere sull'altro. In questi casi la giuria impone un intervallo (Mizuiri) durante il quale i lottatori possono recupereare le forze.

Alla fine di ogni torneo, i lottatori migliori ricevono diverse premiazioni: per il maggior numero di incontri vinti, per le prestazioni tecniche migliori, per aver battuto avversari palesemente più pesanti e per aver battuto il maggior numero di avversari dello stesso peso.

Nel Sumo esiste una rigida gerarchia all'interno della quale si può progredire per anzianità o meriti sportivi oppure retrocedere per demeriti sportivi.

Nell'ordine i "Sumotori" si distinguono in:

-Yono Kuichi:rappresentano il gradino più basso nella scala gerachica del Sumo, si tratta di giovani apprendisti appena entrati a far parte delle scuole (heya) con il compito di svolgere umili mansioni per 3 anni, periodo durante il quale impareranno le regole del gruppo che li ospita.

-Yu Ryo:raggiunto questo grado i giovani continuano il loro periodo di apprendistato ma abbandonano le mansioni precedenti per dedicarsi alla cura delle capigliature (Oicho) dei loro superiori di grado.

-Mae-Gashira:raggiunto questo grado i "Sumotori" cominciano a conquistare un certo prestigio sportivo e sociale, hanno alle loro dipendenze 2 Yono Kuichi e un Yu Ryo, in più possono indossare una costume (mawashi) nel quale viene ricamato il loro nome.

-Seki-Wake:non vi è molto differenza tra Seki-Wake e Mae-Gashira, questi ultimi però, considerati di categoria superiore, sono in genere pagati meglio e godono di un maggiore riconoscimento sociale.

-Oozeki:appartenere a questa categoria è un grande onore per i "Sumotori", e solo pochissimi Seki-Wake riescono a conquistare un grado così alto. La sconfitta in due tornei di seguito comporta il declassamento.

-Yoko-Zuna: rappresentano il gradino più alto nella scala gerachica del Sumo. Quando si raggiunge questo livello, in genere, non è possibile essere declassati al grado precedente, ma la sconfitta in due tornei di seguito costringerà lo Yoko-Zuna al ritiro dalle competizioni. (Foto by http://www.columbia.edu/~xs23/ake/ake2.htm)

Scrivi a Scuolainteriore.it

TUTTI I DIRITTI RISERVATI A SCUOLAINTERIORE.IT - Informativa sull'utilizzo dei cookie