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Un giorno un cavallo fuggì dalla stalla di un contadino. I vicini
si recarono presso l'uomo e gli espressero il loro dispiacere, ma l'uomo disse:
"Può darsi". Il giorno successivo il cavallo fece ritorno alla
stalla seguito da altri sei cavalli selvaggi. I vicini si congratularono col
contadino per la sua fortuna, ma egli disse: "Può darsi". Il
giorno dopo, il figlio del contadino si ruppe una gamba cercando di domare uno
dei cavalli selvatici. I vicini accorsero e commiserarono l'uomo per la sua
sfortuna, ma il contadino disse: "Può darsi". Passato un altro
giorno, i soldati si recarono a casa del contadino: suo figlio avrebbe dovuto
arruolarsi ed andare in guerra. Ma dato che il ragazzo aveva una gamba rotta
lo giudicarono inabile alle armi. I vicini si congratularono ancora una volta
con il contadino per la sua fortuna, ma l'uomo disse: "Può darsi".
Novella popolare.
Con
il termine Taoismo, s'intende definire nello stesso tempo sia una filosofia
che una religione. Il Taoismo deve le sue origini a uno dei maggiori
filosofi cinesi, Lao Tzu (letteralmente "Antico Maestro", anche
se il suo vero nome era Li) che visse tra il VI e il V secolo a.C.. Egli fù infatti l'autore del Lao Ci, successivamente chiamato Tao Teh-cing ("Libro
della via e della virtù"), dove raccolse le sue più importanti
riflessioni. Insieme alle opere dei suoi due migliori allievi, Chuang Tzu (vedi
la sezione Ci Kung) e Lieh Tzu, il Tao
Teh-cing rappresenta il testo centrale del Taoismo.
La dottrina taoista, nacque sulla base di presupposti magico/religiosi: essa
comprendeva alcune regole di comportamento (alimentari, igieniche e respiratorie)
di derivazione sciamanica e quindi provenienti da una cultura precedente, probabilmente
molto più antica.
Gli
scopi di queste regole erano principalmente due: osservandole, l'indivduo avrebbe
potuto innanzitutto rimandare indefinitamente l'invecchiamento fisico e mentale,
e quindi rendere immortali sia il corpo che lo spirito; secondariamente, esse
avvrebbero consentito ai praticanti del Taoismo di plasmare la propria
materia corporea, in modo da permettere loro d'intraprendere lunghi spostamenti
da un punto all'altro dell'universo in un continuo stato d'estasi.
Attorno a questi presupposti magico/religiosi, si è poi sviluppata la
filosofia taoista, alla base della quale vi è un ideale di vita incentrato
sull'autonomia dell'individuo, sulla libertà, sulla gioia e sul rapporto
con la natura.
Il Taoismo filosofico, attribuisce
i mali del Mondo ai condizionamenti culturali che hanno allontanato
l'uomo dalla sua vera essenza, quella più legata alla
natura, indebolendo il suo "spirito
vitale" (vedi la sezione Ci
Kung). Gli intralci creati dalla cultura devono quindi essere
eliminati, per far questo l'individuo deve ritornare ad uno
stile di vita "primordiale", "naturale",
più sano, più puro e più armonico rispetto
ai ritmi che scandiscono il divenire all'interno dell'universo.
Secondo i Taoisti, una delle caratteristiche fondamentali della natura è
l'alternanza tra "wu" e "wu wei", azione/non-azione. Dal
concetto di "wu wei", deriva quello del "Grande Tutto" nel
quale l'indifferenza alle cose del Mondo, il silenzio e la quiete regnano sovrani.
Sulla base del "wu"/"wu wei", il Taoismo tenta di dare una
descrizione e una spiegazione delle meccaniche che stanno alla base del divenire
universale, dell'esistente e dei suoi mutamenti (vedi anche la sezione dedicata
a l'I KING).
Alla base di queste meccaniche vi sarebbe il Tao, all'interno del quale vive
il Teh, una forza inattiva e priva di scopo che si identifica con il Tao stesso.
Non è semplice dare una definizione esauriente del Tao, si tratta infatti
di un concetto che nei milleni ha influenzato lo svilupparsi di tutta la cultura
orientale ed in particolare di quella cinese. Il Tao è strettamente connesso
con i concetti di Yin e Yang, e potrebbe
essere tradotto come "via", "cammino" o anche come "corso
delle cose" (o degli eventi), tutte parole e frasi riferite al principio
del "divenire" che stà alla base di ogni evento universale,
un vero e proprio "flusso vitale" che scorrendo produce e trasforma
la realtà di ogni essere animato e inanimato. La funzione fondamentale
del Tao, è dovuta in particolare all'azione combinata di due forze che
stanno alla base del divenire delle cose: lo Yang
(il moto, il maschile,l'attivo) e lo Yin
(l'assenza di moto, il femminile, il passivo).
Il Tao, e in particolare la sua virtù interna detta "Teh",
rappresenta per i Taoisti il principio base da cui ogni individuo deve trarre
esempio per liberarsi dai condizionamenti della cultura e alle limitazioni imposte
dalla vita sociale.
Una costante nella storia del Taoismo è stata la sua difficile convivenza con il Confucianesimo,
una dottrina costruita attorno a regole comportamentali più
rigide e meno concentrate sui principi di autodeterminazione
e di libertà dell'individuo.
Nonostante i suoi pricipi cardine, per lo più estranei alla vita mondana,
anche la dottrina Taoista cercò di porre in essere regole di condotta
che influenzassero l'agire politico dei governanti. Fedele al principio fondamentale
dell'indipendenza e della libertà individuale, Lao Tzu consigliava ai
sovrani di attenersi al Tao condizionando il meno possibie la vita dei loro
sudditi, lasciandoli quindi liberi di autodeterminarsi. Le idee Taoiste, ed
in particolare il principio di non ingerenza, erano però considerate
eccessivamente utopistiche dai regnanti dell'epoca, cosicchè la dottrina Confuciana venne preferita a quella
Taoista anche come religone di stato (la tradizione vuole che Confucio
e Lao Tzu fossero contemporanei).
Nonostante le difficoltà incontrate, il Taoismo condizionò fortemente
la cultura politica, religiosa e sociale della Cina: esso influenzò la
concezione cinese del potere, che i taoisti vedevano legata indissolubilmente
al possesso da parte dei governanti di determinati requisiti magico/religiosi;
il Taoismo ebbe poi un'influenza importante nello sviluppo artistico, letterario
e musicale dell'Estremo Oriente; nonchè diede un contributo fondamentale
allo sviluppo di scienze come la chimica e la medicina attraverso lo studio
dell'"alchimia" e delle erbe medicinali.
L'ingresso dell'"alchimia" e lo studio delle erbe medicinali nel Taoismo (argomenti correlati alla ricerca dell'immortalità) avvenuti nel II secolo
a.C., si devono in particolare alle opere del guaritore Chang Tao Ling, il primo
"Maestro Celeste" del Taoismo che contribuì in modo fondamentale
alla strutturazione del Taoismo in forma di religione.
Unendo al culto del Tao elementi derivanti dal Buddhismo e dai tradizionali culti popolari, Chang Tao Ling introdusse delle divinità
nella dottrina Taoista. L'Imperatore di Giada, Yuhuang, il Tao con i tratti
di un essere umano, sedeva sul trono degli dei che potevano essere sia delle
divinità già presenti in altri culti, che uomini realmente esistiti
e deificati dopo la morte (detti santi o Sheng).
L'influenza Buddhista favorì la diffusione del Taoismo, che nel VII d.C vide sorgere numerosi
templi e monasteri dedicati a Lao Tzu, sull'esempio di quelli consacrati al
Buddha. La enorme estensione del territorio
cinese ebbe però anch'esso una forte influenza sul Taoismo che cominciò
a perdere al sua unità dottrinale.
Si formarono cosi' due sette principali, una nel nord e una nel sud della Cina:
la prima, seguace del "Tao della Verità completa" i cui componenti
si dedicavano allo studio dei metodi migliori per il perfezionare la vita degli
individui; la seconda, detta "dell'unita ortodossa", era dedita invece
a pratiche di occultismo, astrologia e alchimia.
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