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Il Confucianesimo

Kung Fu Tzu (Tzu in Cinese vuol dire maestro) meglio noto in Occidente come Confucio, fu un filosofo e pensatore cinese che nacque a Cueh nel 551 a.C. e morì a Chu Fu nel 479 a.C., naturalmente, dato che la maggior parte della vita di Confucio è avvolta nella leggenda, è impossibile stabilire se queste date siano attendibili oppure siano una semplice eredità della tradizione.

Quasi tutto quello che sappiamo su questo personaggio, è stato scritto in un libro di Ssu Ma Ch'ien intitolato Memorie Storiche datato intorno all' 86 a.C..Secondo quest'opera, Confucio nacque in una famiglia molto povera, ma, grazie agli studi intrapresi divenne un importante funzionario dello Stato di Lu (corrispondente all'odierna regione dello Shantung). Più tardi, in seguito ad alcuni intrighi politici, Confucio venne esiliato e per circa dieci anni viaggiò attraverso le varie province della Cina.
Durante questo suo peregrinare, espose a vari sovrani una dottrina basata sull'importanza dell'armonia nelle relazioni sociali, ma, non avendo trovato la giusta attenzione presso nessuna delle corti visitate, abbandonò il suo progetto e decise di dedicarsi all'insegnamento, alla raccolta e rielaborazione di testi antichi, fondò quindi una scuola attorno alla quale si raccolsero numerosi allievi.

Kung Fu TzuLa tradizione attribuisce al lavoro di Confucio la raccolta e il commento di alcuni fondamentali testi della cultura cinese, tra i quali l'I KING, il "Libro dei Mutamenti".

La scuola fondata da Confucio (Ju Chia, letteralmente "scuola dei letterati") diede vita ad una dottrina etico/politico/filosofica che insieme al Taoismo fù il sistema di pensiero più importante della Cina Classica.

Confucio, come egli stesso ammise più volte, non creò una nuova scuola di pensiero ma rielaborò efficacemente alcune delle dottrine, dei movimenti culturali e dei testi più importanti del pensiero cinese, ponendo alla base di tutta la sua opera due fondamentali virtù sociali: la rettitudine e la benevolenza. Queste virtù assumevano una particolare importanza sia per ottenere una pacifica convivenza sociale, sia per migliorare il comportamento dei governanti e dei burocrati nell'amministrazione della cosa pubblica.

Fù grazie alla dottrina confuciana che lo Stato Centralizzato cinese riuscì a mantenersi saldo per migliaia di anni fino al secolo appena trascorso: il pensiero confuciano, si basava infatti sul rispetto della gerarchia e di minuziose regole comportamentali (quasi dei riti), mirati a non alterare l'armonia tra l'individuo e gli eventi naturali, e utili a evitare turbamenti per l'ordine costituito. La' dove il Taoismo predicava l'estraneazione dalle cose del Mondo, il Confucianesimo proponeva la partecipazione sociale; la' dove il Taoismo difendeva la libertà e l'autodeterminazione dell'individuo, i Confuciani sottolineavano la funzione ordinatrice della gerarchia e il diritto d'ingerenza dei sovrani nella vita dei sudditi. Non stupisce quindi la difficile convivenza che queste due forme di pensiero ebbero nel corso dei secoli.

Secondo la dottrina confuciana, la famiglia era il nucleo sociale più importante e sulla base di essa dovevano essere improntati tutti i rapporti sociali: padre/figlio, sovrano/sudditi, marito/moglie, fratello maggiore/fratello minore, amico più anziano/amico più giovane.

Naturalmente, in ossequio al principio gerarchico confuciano, nessuno di questi rapporti poteva definirsi paritario.

E' però importante sottolineare che nel pensiero confuciano gli uomini nascono uguali e con gli stessi diritti. La gerarchia sociale non è intesa comeTempio Confuciano un'entità rigida è impermeabile: chiunque può aspirare ad un miglioramento della propria condizione (divenire un "uomo superiore" dopo essere stato un "uomo comune") grazie allo studio e alla valorizzazione del proprio talento e delle proprie attitudini. Questo concetto, che potremmo definire di "parità originaria", valeva anche per l'imperatore, egli infatti doveva assolvere il compito di mediatore tra l'ordine della natura e l'ordine della società, e doveva essere sempre un esempio positivo per i suoi sudditi. Se non era in grado di assolvere questo compito doveva essergli revocato il "mandato celeste" che gli aveva permesso di salire sul trono.

L'importanza dello studio nel pensiero di Confucio, ed in particolare di quello umanistico, fece sì che per oltre duemila anni i funzionari ed i burocrati cinesi fossero selezionati attraverso i cosiddetti "esami imperiali". Essi costituirono la spina dorsaledell'amministrazione pubblica imperiale, anche quando la Cina fu sottoposta al dominio staneiero dei Mongoli e dei Mancesi.

Molti Occidentali, credono che il Confucianesimo sia unicamente una religione, in realtà, come abbiamo visto, esso non nacque come religione (come accadde per esempio per il Taoismo) nè Confucio affrontò mai tematiche strettamente religiose. Però, come accadde per altre fondamentali personalità della cultura cinese (pensiamo per esempio a Lao Tzu fondatore del Taoismo) egli fu deificato, divenedo prima di tutto il santo (sheng) patrono dei burocrati e dei funzionari statali, e successivamente "santo della diffusione della cultura". Nel nome di Confucio sorsero templi detti "templi della cultura" che non erano retti da monaci, come nel caso del Buddhismo e del Taoismo, ma da funzionari laici.

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