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Il karate è un'arte marziale che prevede l'uso degli arti superiori e inferiori per la messa in atto delle pratiche di attacco e difesa senza l'utilizzo di armi.
Come più volte ho già ribadito - anche nel karate - l'importante non è vincere ma perfezionare, con lunghi studi, la tecnica.
Il maestro deve insegnare all'allievo a controllare le proprie emozioni e il proprio corpo dando molta importanza ai movimenti armonici e fluidi.
Il karate si avvale di due tecniche fondamentali: i colpi d'attacco (pugni e calci) e di difesa (parate). Anche in questa arte marziale esistono delle forme (serie di movimenti che simulano un combattimento senza avversario) chiamate kata che corrispondono ai poomse o taeguk del taekwondo.
Il combattimento tra due avversari prende il nome di kumite. Anche in questo sport gli atleti devono indossare obbligatoriamente le protezioni, quali paraseni, paradenti, guanti, conchiglia e paratibia.
Le gare si svolgono su un quadrato di 8x8 m e vince il concorrente che ottiene tre ippon (punti pieni) o sei waza-ari (mezzi punti).
Come nella maggior parte delle arti marziali, il livello degli atleti viene diviso con l'uso di cinture colorate. Le cinture presenti nel karate sono: bianca, gialla, arancio, verde, blu, marrone e nera. Una volta acquisita la cintura nera si possono sostenere gli esami per i dan.
In origine il karate veniva praticato in Cina con tecniche diverse e un nome differente. In seguito venne importato in Giappone dove si diffuse in tutto il paese. Il karate moderno si sviluppò all'inizio dello scorso secolo dagli insegnamenti del maestro Funakoshi Ghichin a quali si deve la nascita dello stile shotokan.
Esistono vari stili di karate, i più conosciuti sono:
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